domenica 16 maggio 2010

Al concerto nel pub 1- Il Pogatore- Prologo Pitosforo

Una serata dal clima mite, finalmente il generale inverno che batte in ritirata ed il profumo del pitosforo che raggiunge i vicoli attorno al lungomare della città. Il porto che si anima ed un solitario traghetto per la Grecia saluta al ritmo del Sirtaki, lasciando una scia multicolore frutto delle lampadine che adornano da poppa a prua, questo gigantesco albero di Natale galleggiante.
C'è un concerto in un locale rimesso a nuovo da poco, un antichissima costruzione a ridosso di una chiesa che risale a 1000 anni fa.
All'esterno, tra i soliti emarginati del fumo, estromessi dal gustarsi le sigarette nei locali italiani da una legge stranamente applicata alla lettera, fanno capolino le prime scollature di ragazze bellissime, coi capelli profumati di shampo all'essenza di orchidee della Cina, e pantaloni attillatissimi, che lasciano intravedere, come se indossassimo i famosi occhiali a raggi X, perizomi, glutei, gambe sinuose e tatuaggi strategici.

Entro incautamente e vengo investito all'istante da una zaffata cipollata che mi rivolta lo stomaco. E' come tuffarsi in una piscina di baccalà alla genovese.
Tra il pubblico di giovani ed ex giovani, ecco il fan più esaltato, una figura pericolosissima da evitare come un testimone di geova in un isola deserta.
Si tratta del famigerato Pogatore.
Questo soggetto, di giorno appare come un normale lavoratore, un uomo morigerato, timorato di dio, dalla voce flautata e dai modi di un maggiordomo interpretato da Anthony Hopkins.
Sfoggia abiti sobri ed una capigliatura curata, coperta talvolta da berretti di ottima fattura italiana. Il volto è sapientemente incorniciato da una barba nera.
....continua

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