giovedì 27 maggio 2010

Al concerto nel pub 3 - Intervallo sigaretta

Metà concerto, l'odore di pitosforo è ormai un ricordo trasformato in rimpianto.
La legge antifumo ha prodotto un nuovo fenomeno: il fuggi fuggi generale, come se ci fosse un allarme antiaereo, a ritmi regolari.
Il concerto per un po' è faccenda per pochi non fumatori, ed il gruppo ne approfitta per suonare pezzi mai provati che neanche i cani apprezzano. Il Pogatore, coi suoi compagni di merenda va fuori a fumare, beccandosi la solita bomba di freddo glaciale e vento di maestrale. Il furbone col suo cappellino tenta di accedersi una sigaretta, ma purtroppo, affetto com'è da strabismo, non becca mai la fiamma e rischia di incendiarsi la visiera. Saluta tutti, compresi i conducenti di SUV e BMW coi fari allo xeno che scarrozzano felici nei vicoli del centro storico. Anche lui si è rovinato l'esistenza acquistando un mostro a quattro ruote che gli succhia il sangue ogni mese con una maxirata sul groppone (per non parlare delle spese per le 2 moto di grossa cilindrata, che qualsiasi governo stanga di brutto ad ogni legislatura).

continua con "L'abbigliamento di Steve Wonder"

sabato 22 maggio 2010

Al concerto nel pub 2 - Il Pogatore - Prime avvisaglie

Ma la tragedia è in agguato, il soggetto, una volta trovatosi in luoghi promiscui e birrosi, si trasforma in un poliedrico imbecille. La trasfigurazione avviene non appena il gruppo comincia a suonare. Inizia a fare il capo ultrà con cori da stadio peggiori del famigerato "Alè o-o", e del fastidioso "Po-poppo-po-po-po" intonato dai pagliaccioni italioni durante i mondiali di calcio vergognosamente scippati ai poveri Australiani. Il complesso di suonatori, all'inizio pare apprezzare, ma si rendono ben presto conto che si sta cuocendo un piatto molto amaro. Il ciarlatano sta già trangugiando la seconda media doppio malto, che va ad ubicarsi direttamente sul ventrone. Va da se, che lo scroccone non si sogna nemmeno di pagare, guarda dritto nella scollatura generosa della cameriera, facendo ruotare l'indice come per dire: "Dopo, dopo. Pago tutto alla fine!" Si va avanti per un paio di canzoni, quando comincia il disfacimento del maledetto. Dopo aver saltellato senza sosta, incomincia a pogare a ritmi inaccettabili. Pare impossessato dal demonio, e purtroppo, i vicini intuiscono chiaramente che l'ex Lord inglese non si lava mai, ma proprio mai. Inoltre comincia ad avere seri problemi alla dentatura, che si scopre opera di un noto medico olandese, Gennaro Van Esposito, che per 450 euro nel 2002 sistemò ad capocchiam quella fogna di bocca, estraendo 37 denti guasti, sostituendoli con delle protesi resinate, raffazzonate e ricavate da uno stock di statuette di Capodimonte, frutto illecito di un sequestro della Guardia di Finanza inorriditi da quella tremenda accozzaglia di cattivo gusto. Tra una pogata ed un coro si sente chiaramente un sinistro rumore di nacchere, al che rivolgo lo sguardo al batterista, cercando un trucco, un'abilità, un pedale nascosto che produca quel magico suono di percussione iberica. Macché! Si tratta delle capsule del Pogatore molesto, che tra rutti e urla disumano cominciano a vivere di vita propria. L'infamone maledetto, intanto, raccatta un complice. Trattasi di un nonnetto con la barba a striature bianche ed occhiali a culo di bottiglia. L'arzillo psicopazzo sgomita a destra e manca, e rivela un'insospettabile forza e agilità. Un paio di gomitate ben assestate e due poverette stramazzano al suolo senza un lamento, col setto nasale fratturato. L'energumeno canuto tenta di prestare soccorso, ma le vittime da terra declinano l'offerta di aiuto, spiegando che per loro risultava preferibile rimanere a terra svenute, piuttosto che respirare le ascelle di Pogatore, Arzillo e compagnia bella. Come detto sopra: non si lavavano mai, ma proprio mai, mai mai... continua

domenica 16 maggio 2010

Al concerto nel pub 1- Il Pogatore- Prologo Pitosforo

Una serata dal clima mite, finalmente il generale inverno che batte in ritirata ed il profumo del pitosforo che raggiunge i vicoli attorno al lungomare della città. Il porto che si anima ed un solitario traghetto per la Grecia saluta al ritmo del Sirtaki, lasciando una scia multicolore frutto delle lampadine che adornano da poppa a prua, questo gigantesco albero di Natale galleggiante.
C'è un concerto in un locale rimesso a nuovo da poco, un antichissima costruzione a ridosso di una chiesa che risale a 1000 anni fa.
All'esterno, tra i soliti emarginati del fumo, estromessi dal gustarsi le sigarette nei locali italiani da una legge stranamente applicata alla lettera, fanno capolino le prime scollature di ragazze bellissime, coi capelli profumati di shampo all'essenza di orchidee della Cina, e pantaloni attillatissimi, che lasciano intravedere, come se indossassimo i famosi occhiali a raggi X, perizomi, glutei, gambe sinuose e tatuaggi strategici.

Entro incautamente e vengo investito all'istante da una zaffata cipollata che mi rivolta lo stomaco. E' come tuffarsi in una piscina di baccalà alla genovese.
Tra il pubblico di giovani ed ex giovani, ecco il fan più esaltato, una figura pericolosissima da evitare come un testimone di geova in un isola deserta.
Si tratta del famigerato Pogatore.
Questo soggetto, di giorno appare come un normale lavoratore, un uomo morigerato, timorato di dio, dalla voce flautata e dai modi di un maggiordomo interpretato da Anthony Hopkins.
Sfoggia abiti sobri ed una capigliatura curata, coperta talvolta da berretti di ottima fattura italiana. Il volto è sapientemente incorniciato da una barba nera.
....continua